“Non ci sono ancora dati statistici solidi, ma ci stiamo lavorando e al South working dedicheremo un capitolo del nostro prossimo Rapporto che uscirà a novembre – dice al Foglio Luca Bianchi, direttore SVIMEZ– Per il momento possiamo dire che durante l’emergenza sanitaria diverse migliaia di persone si sono spostate al Sud continuando a lavorare o studiare per aziende o atenei del Nord, soprattutto milanesi. E in tanti stanno continuando a farlo in mancanza di indicazioni precise di rientro nelle sedi
lavorative e grazie alla scelta di alcune università di attivare modalità didattiche a distanza (oltre il 10 per cento degli iscritti alle università di Milano provengono dal Sud). Questo vuol dire che è possibile continuare a produrre ricchezza per il Nord del paese evitando di spopolare le aree del Mezzogiorno”.